Dove fiorisce l’Anima: visione, missione e valori di Blooming Beatrice

 

LE ORIGINI

 

Se ritorno col pensiero a quando ero bambina, a come è iniziato tutto questo: a quando è stata la prima volta che ho meditato, la prima volta che ho abbracciato un albero, il momento esatto in cui ho saputo che ciò che volevo “fare da grande” fosse prendermi cura, faccio fatica a individuare un momento esatto.

Spesso si leggono storie di persone che fanno lavori simili al mio che un giorno, a seguito di sfide importanti e di uno strenuo lavoro su di sé, hanno avuto una sorta di illuminazione, di risveglio, che ha dato un nuovo senso alle cose.

Forse è per questo che, quando mi si comincia a conoscere tramite i social o dal vivo, ho come la sensazione che ci sia un desiderio viscerale di capire qual è stato il dolore che mi ha portato ad essere la persona che sono, la sfida che mi ha spronata a lavorare così tanto su di me, la sofferenza che è stata portale di risveglio nella mia storia. La verità è che nella mia storia l’arrivare a ciò che sto costruendo oggi è stato il richiamo più antico di tutti. Per questo se ripenso a quella versione di me bambina, vedo forse una versione di me più saggia e libera di ciò che sono oggi: una Beatrice libera da ogni tipo di condizionamento, ogni forma di aspettativa, capace di trasmettere con genuinità e generosità infinita. Forse il dolore più grande che ho vissuto è stata la perdita di quella bambina, e la vittoria più importante il mio lento riappropriarmi, di giorno in giorno, di ciò che ero.

Da bambina raccoglievo fiori e foglie, li seccavo e li usavo con le mani per curare le persone attorno a me. Nessuno me lo aveva insegnato, né suggerito; semplicemente, sapevo farlo. Correvo a piedi nudi, dialogavo con il vento, con gli alberi, con le onde del mare. Conoscevo la saggezza di Madre Terra come si conosce una vecchia amica. Raccontavo i viaggi che avevo fatto “quando ero grande” a mia mamma e mio papà, storie di vite precedenti. La vita stessa era magia per me: la Natura qualcuno con cui dialogare costantemente, e io un canale di trasmissione della sua saggezza.

Parlavo con l’invisibile, con qualcosa di più grande di tutti noi. Sentivo lo Spirito in ogni cosa. Mi fu detto che ero una piccola Maestra, con tutte le responsabilità che ciò comporta. E che avrei dovuto aspettare di diventare grande per essere (forse) capita davvero. Così la magia del mondo che abitavo ho cominciato a tenerla per me. Ma tutte le volte che mi veniva chiesto «cosa vuoi fare da grande?», rispondevo «prendermi cura».

Quando ho compiuto 6 anni, i miei genitori hanno divorziato. Forse potrei identificare quel momento come quello nel quale ho cominciato ad allontanarmi dalla me bambina.
Il loro divorzio è stato, non per colpa loro, la fine della mia spensieratezza e dell’infanzia. Pochi anni dopo, una malattia alla gola mi ha portato nel vortice di una grande sofferenza. Fu uno dei periodi più terrificanti e dolorosi della mia vita, ma anche il passaggio più diretto che abbia mai esperito ad una connessione ancora più profonda e viscerale a Dio. In quei momenti di dolore e di terrore, ho scoperto in me una resilienza enorme che solo chi si trova a fare i conti con la morte conosce. Credendo che avrei lasciato il corpo a breve, ho 

cominciato a scrivere per affidare alla carta ciò che avrei voluto trasmettere al mondo se solo fossi mai, un giorno, diventata grande.

A oggi mi sembra così chiaro come fosse inevitabile quella malattia alla gola, quando da qualche anno avevo smesso di esprimere liberamente chi ero. Il carico delle responsabilità in famiglia, e l’aver dovuto smettere di essere pienamente me stessa perché non sarei stata capita, ha avuto un impatto diretto sul mio sistema corpo-mente-spirito, andando ad accendere il campanello d’allarme più chiaro che possa esistere: la gola, comunicazione, espressione del sé — tenere le cose all’interno, non far sentire più la mia vera voce. Lo scrivere è stata una forma di salvezza e guarigione in quegli anni.

 

LA FORMAZIONE

 

Ricordo gli anni della formazione scolastica con un affetto enorme. Ho sempre amato studiare, conoscere, imparare: affronto la vita con meraviglia. Al liceo per la prima volta ho cominciato a far leggere le mie poesie e scritti di narrativa, e a cimentarmi in brevi articoli saggistici. Ho scoperto il mio amore per la filosofia, in particolare per quella capacità prettamente filosofica di saper entrare nell’universo di simboli e significato di un altro essere umano, studiandone il pensiero, le idee e i concetti. Ho sempre amato la filosofia teoretica: indagare sul perché ultimo delle cose, dell’esistenza stessa. Mi sono laureata a 21 anni in Filosofia con una tesi gnoseologica sulla Relatività della Percezione; l’anno seguente ho cominciato a studiare Counseling.

Negli anni dell’Università ho attraversato relazioni affettive che sono state intense, destabilizzanti e distruttive, lasciando ferite profonde che mi hanno portata a grande sofferenza psicologica e, per riflesso, fisica. Mi sono ritrovata svuotata, scollegata da me stessa, dal mio corpo. È stato un tempo buio e propedeutico, periodo in cui sono arrivata a una rivelazione fondamentale: fino ad allora mi ero concentrata tanto sul mentale, su comprensione e teoresi, completamente trascurando la centralità e le fondamenta di quella che è la nostra Casa in questa Vita: il corpo. E poiché il corpo è intelligente, mi ha fatta arrivare a questa comprensione ancora una volta attraverso uno degli unici mezzi di cui dispone: la sua stessa malattia. Oggi, a distanza di anni, riconosco che anche quell’esperienza è stata fondamentale per me: è stata la risoluzione del paradosso del sorite che da anni mi vedeva rimandare la mia vita: in quale momento posso considerarmi sufficientemente “grande” per essere davvero me stessa? Ora.

Sono partita per l’India dopo averne sentito il richiamo per una vita intera.
Avevo già passato un anno intero a studiare Ayurveda con MD Deepak Chopra, e l’immersione totale nella cultura e nella Terra dove questa scienza meravigliosa è nata è stata un’esperienza di riconnessione profonda a saggezze antiche di altre vite, altre esistenze, altre ere. L’Ayurveda è stata per me una vera e propria salvezza: il canale più immediato di riconnessione al corpo attraverso gli insegnamenti della Madre Terra. All’epoca avevo cominciato a insegnare Yoga da qualche anno, e l’arrivo in India è stato nutrimento per il corpo e per l’Anima. Lì, ho conosciuto uno dei miei Maestri, ai piedi dell’Himalaya. Da allora sono tornata in India molte volte per sedermi ai piedi dei suoi insegnamenti. Le pratiche di Kriya Kundalini e la capacità di leggere i cieli, le stelle e i pianeti mi sono state trasmesse da lui, in quella Terra di curcuma e sacralità.

È stato al mio ritorno dall’India che ho sentito il desiderio di trovare un modo per condividere in maniera ancora più profonda e trasversale. Arriva un momento in cui smetti 

di aspettare di “essere prontə”, smetti di perfezionare, tergiversare, rimandare… e semplicemente senti che il momento è adesso. È sempre stato adesso.
"Atha Yoga Anushasanam", recita il primo sutra di Patanjali. La vita è qui, è ora. Tutto l’Universo è eternamente presente.
Ora inizia il cammino. Ora, non domani. Non quando ti sentirai più “completə”, più meritevole, più prontə... Ora, con tutto ciò che sei.

 

BLOOMING BEATRICE

 

Blooming Beatrice nasce cosí: come un tempio vivente, un ecosistema ciclico, rituale, che cresce, si trasforma e si rinnova con chi lo abita.
In anni di esperienza ho osservato una verità chiara: molte delle nostre fatiche (stress, ansia, confusione, senso di disconnessione) nascono da una separazione profonda dai ritmi naturali. Abbiamo dimenticato che anche dentro di noi esistono stagioni. Che il nostro corpo, la nostra anima, il nostro cuore hanno bisogno di ciclicità per guarire.

Non siamo fatti per vivere in modo lineare. La Blooming Academy nasce per rimettere al centro questa ciclicità sacra. Qui, condivido tutto ciò che ho imparato in tutti questi anni di formazione ed esperienza. Qui ritrovo anche il sogno di quella piccola Beatrice che correva a piedi nudi e dialogava con il vento: quella bambina capace di trovare il sacro in ogni cosa.

La missione non è quella di salvare qualcuno, o di dare un metodo fisso e rigido. La molteplicità dei percorsi che ho fatto e delle persone che ho accompagnato nei loro percorsi in questi anni mi hanno permesso di capire che non esiste un percorso univoco. Ad oggi dispongo di svariati strumenti efficaci per guidare le persone che incontro nel loro percorso, adattando tecniche e conoscenze all’unicità di ogni essere umano.
Il fine del mio lavoro è prendermi cura: stare accanto a coloro che sentono di voler guarire, risvegliarsi, riconnettersi, offrendo strumenti che possano supportare il loro percorso.

Credo in un mondo dove la crescita non è una corsa, ma un processo naturale; un mondo dove ognuno ha la possibilità di fiorire nella sua meravigliosa unicità, ritrovando la propria scintilla divina e il proprio perché.

I valori che custodisco ogni giorno, e che trasmetto nel mio lavoro, sono i seguenti:
B — Belonging: appartenenza e radicamento. Credo profondamente che ogni anima abbia un posto sacro nel mondo. Nella Blooming Academy, ogni persona è accolta per ciò che è, con le sue stagioni interiori, le sue ferite e il suo potenziale. Non camminiamo mai soli: fioriamo insieme.
L — Listening: ascolto profondo e intuitivo. Onoro il silenzio, l’intuizione e lo spazio in cui la voce interiore può emergere limpida. Prima di agire, ascolto. Il corpo, l’anima e i segnali della Natura sono loro i veri Maestri.
O — Organicity: fluire con la Natura, ciclicità. Seguo e rispetto i ritmi del corpo, delle stagioni e dell’anima. Credo che la vera guarigione e la vera crescita nascano solo da un ascolto autentico del proprio tempo. Ogni cosa ha un suo momento per fiorire.
O — Originality: ****autenticità radicale. Non insegno nulla che non abbia vissuto. Ogni contenuto, pratica o rituale nasce da esperienza reale, non solo da teoria. La Blooming Academy è uno spazio autentico, dove la spiritualità non è performance, ma verità incarnata.
M — Mystery: onorare il Mistero, il Divino, ciò che non si può controllare. Non tutto va capito, spiegato, incasellato. C’è una parte sacra della Vita che si rivela solo nel tempo, nei 
sogni, nei simboli, nei silenzi. Coltivare la connessione con questo Mistero è parte del cammino.

 

In un mondo che corre, scelgo di ascoltare

 

In un mondo che vive sul piano del fare, scelgo di fiorire nel piano dell’essere.
Tutti i percorsi di BloomingBeatrice sono per chi non vuole più perdersi nel rumore, nel caos, nella produttività incessante, ma vuole tornare a sentire il battito sacro dell’esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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